Liste d’attesa infinite per visite specialistiche? Dal privato paghi solo il ticket

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Liste d’attesa infinite per visite specialistiche? Dal privato paghi solo il ticket

Un anno o più per una visita specialistica in una struttura pubblica? Ciononostante per una visita oncologica o neurologica nel sistema sanitario pubblico non si dovrebbero superare per legge 30 giorni di attesa. Da qualche tempo c’è la soluzione. Come riporta il Sole24Ore: “Se i tetti massimi previsti dalla normativa sono superati da un’azienda sanitaria e non ci sono strutture alternative, il cittadino ha il diritto di accedere a una prestazione intramoenia pagando l’equivalente del ticket, senza alcuna maggiorazione”.

La prestazione intramoenia: che cos’è?

Secondo il Ministero della Salute, la libera professione intramuraria chiamata anche intramoenia (letteralmente: tra le mura) si riferisce alle “prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa”. Il medico è tenuto al rilascio di regolare fattura e la spesa, come tutte le spese sanitarie, è detraibile dalle imposte. Le prestazioni sono generalmente le medesime che il medico deve erogare, sulla base del suo contratto di lavoro con il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la normale operatività come medico ospedaliero. Le prestazioni erogate in regime di intramoenia garantiscono al cittadino la possibilità di scegliere il medico a cui rivolgersi per una prestazione.

Che cosa dice il tribunale per i diritti del malato?

Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, ha dichiarato: “Il diritto ad accedere alle cure pubbliche in tempi certi, nonostante sia previsto da una serie di norme, nella realtà è ancora troppo poco conosciuto dai cittadini e ostacolato in pratica”. Le cause? Scarsa trasparenza delle amministrazioni sui diritti dei cittadini.

Come comportarsi?

Se una struttura non può garantire il rispetto dei tempi previsti, Il dlgs 124 del 1998 prevede che l’Azienda sanitaria debba indicare al cittadino le strutture pubbliche o private accreditate (convenzionate) che assicurano il rispetto della tempistica. E se nessuna struttura pubblica o convenzionata è in grado di erogare la prestazione? In questo caso l’Azienda sanitaria deve autorizzare la prestazione in regime intramurario (intramoenia). In questo caso il cittadino non deve sostenere alcun onere economico aggiuntivo, se non l’eventuale ticket (se non esente). Per avviare la procedura è necessario compilare un modulo.

Il medico del servizio pubblico, di famiglia, pediatra o guardia medica può applicare un codice di priorità alla prestazione richiesta. Sulla ricetta potrà quindi indicare il codice U (urgente) per cui la prestazione dovrà essere erogata entro 72 ore, B (breve) entro 10 giorni, D (differibile) entro 30 giorni le visite e 60 giorni la gli esami diagnostici, P programmabile.

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